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Metlicovitz, Leopoldo

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Dati anagrafici luogo e data di nascita: Trieste - 17/07/1868 luogo e data di morte: Ponte Lambro - 19/10/1944
Notizie storico/biografiche Leopoldo Metlicovitz (Trieste, 1868 - Ponte Lambro, 1944) è stato pittore, cartellonista e illustratore. L'attività fotografica di Metlicovitz fu propedeutica alla realizzazione delle sue opere cartellonistiche e pittoriche. Di lontana ascendenza slovena (il cognome originario era Metlicovich), cominciò a lavorare giovanissimo nella ditta familiare di minuteria meccanica di precisione, dove si formò come tecnico raffinato. Nel 1882, impiegato come aiuto litografo presso una tipografia di Udine, venne notato da Giulio Ricordi, titolare dell'omonima casa editrice, il quale lo invitò a trasferirsi a Milano. Qui, dopo un breve periodo di collaborazione con la ditta Tensi, presumibilmente nel 1891 Metlicovitz entra definitivamente alle Officine Grafiche Ricordi (dal 1884 con sede in viale di Porta Vittoria e dal 1910 all'Acquabella, attuale viale Campania. Affinerà la tecnica litografica sulla base di esempi di importanti cartellonisti di Casa Ricordi (Adolf Hohenstein, Giovanni Maria Mataloni, Villa), ma inizierà presto la sua attività di cartellonista autonomo: "La Sera" (1898) e "Distillerie Italiane" (1898) sono tra i primi manifesti da lui firmati. Gli anni Novanta dell'Ottocento sono per Metlicovitz strettamente connessi all'ambiente teatrale milanese: frequenta il Teatro alla Scala, è cartellonista e illustratore di libretti d'opera, spartiti, calendari e riviste. In questo ambiente conosce Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini, oltre alla futura moglie Elvira Lazzaroni, allieva d'arte drammatica a Milano. Contemporanente si afferma come cartellonista di aziende di rilievo, tra cui la napoletana Mele (1898-1915), e partecipa a importanti esposizioni nazionali (suo il manifesto del 1906 per l'Esposizione Internazionale di Milano "Traforo del Sempione"). Come illustratore collabora alle riviste "Ars et Labor" (1906-1915), "La Lettura" (1906-1920), "Almanacco Italiano"; disegna cartoline illustrate per Ricordi e porta avanti parallelamente l'attività di pittore con dipinti a olio, acquerelli e studi dal vero, spesso prodotti in serie. Nel 1907, con Elvira Lazzaroni, si reca in Sud America, raggiungendo l'Argentina, per conto di Ricordi. Tornato in Italia, abiterà a Milano fino al 1908, dopodiché i suoi soggiorni nella villa di Ponte Lambro (CO) si fecero sempre più frequenti sino al trasferimento definitivo verso gli anni Venti. Al 1910 risale il suo secondo e ultimo viaggio in Argentina per conto di Ricordi, probabilmente in vista della gestione di un'azienda grafica. Nello stesso anno sposa Elvira Lazzaroni. Nel 1908, in occasione del centenario di Casa Ricordi, viene nominato "Socio benemerito". Nello stesso anno nacque il figlio Roberto e nel 1912 la figlia Leopolda. Metlicovitz è l'ideatore di due noti marchi di fabbrica: per "Fernet-Branca", quello con l'aquila che tiene il mondo tra gli artigli, disegnato attorno al 1899, ma depositato presso la Camera di commercio agricoltura e industria di Milano nel 1906; per le "Officine Grafiche Ricordi", quello con i tre cerchi inanellati, probabilmente ideato attorno al 1912. Lavorò per le ditte Liebig, Pirelli, Pastore e Moretti. Collaborò anche con il cinema realizzando manifesti per Milano Films ("L'Inferno de La Divina Commedia", 1911), per l'Itala Film di Torino ("Cabiria", 1914; "Il fuoco" e "Tigre reale" del 1916) e per la Mediolanum Films Milano ("Pagliacci", 1915). Dal 1925 si dedica quasi esclusivamente alla pittura eseguendo paesaggi e ritratti, fotografando e facendo posare dal vero i soggetti da dipingere, metodo seguito anche per la realizzazione dei manifesti pubblicitari. Partecipa alle prime edizioni del premio Cremona (1939-1941) rispettivamente con le opere "Giornata della fede. 18 dicembre XIV", "Nostro pane quotidiano" e "Stirpe". Dopo quarantasei anni di lavoro, nel 1938 Metlicovitz interrompe la collaborazione con le Officine Ricordi e si ritira nella sua casa di Ponte Lambro dove si spegne nel 1944, tre anni dopo la morte della moglie. (fonte: Metlicovitz Dudovich, a c. di G. Ginex, Skira, 2001; http://www.treccani.it/enciclopedia/leopoldo-metlicovitz_(Dizionario-Biografico)/; Crespi Morbio, 2018)
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Veduta - Lago (?) - Casa - Montagne sullo sfondo

sec. XIX fine - sec. XX inizioMetlicovitz, Leopoldo
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Montagne - Veduta del lago sullo sfondo

sec. XIX fine - sec. XX inizioMetlicovitz, Leopoldo
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Ritratto femminile - Donna con cappello su panchina

1900 ca - 1915 caMetlicovitz, Leopoldo
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Ritratto femminile - Donna, modella, seduta in esterno - Ponte Lambro - Casa Metlicovitz, viale d'accesso

1910 ca - 1940 caMetlicovitz, Leopoldo
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Ritratto femminile - Elvira Lazzaroni - Esterno

1910 ca - 1920 caMetlicovitz, Leopoldo
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Ritratto femminile - Elvira Lazzaroni con ventaglio - Ponte Lambro - Casa Metlicovitz, giardino

1927 ca - 1941 anteMetlicovitz, Leopoldo
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Ritratto femminile - Elvira Lazzaroni con la figlia Leopolda Metlicovitz - Ponte Lambro - Casa Metlicovitz, giardino

1927 ca - 1941 ante (1927 post - 1941 ante)Metlicovitz, Leopoldo
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Ritratto femminile - Elvira Lazzaroni - Esterno

1925 ca - 1937 caMetlicovitz, Leopoldo
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Ritratto femminile - Elvira Lazzaroni - Esterno

1925 ca - 1937 caMetlicovitz, Leopoldo
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Ritratto femminile - Elvira Lazzaroni, con ombrello e scialle - Bambini sullo sfondo - Esterno, giardino

1908 ca - 1915 caMetlicovitz, Leopoldo
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Ritratto femminile - Elvira Lazzaroni con una donna - Esterno - Ombra di Leopoldo Metlicovitz

1912 ca - 1920 caMetlicovitz, Leopoldo
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Ritratto femminile - Donna, modella, con cappello - Ponte Lambro - Casa Metlicovitz - Esterno, giardino

1900 ca - 1920 caMetlicovitz, Leopoldo
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