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Raccolta Iconografica

  1. 12.780 PHOTOGRAPHS
fondo istituzionale
Consistenza/composizione 12.787 fototipi: 12625 positivi (34 aristotipi, 653 stampe all'albumina, 5 stampe al carbone, 11933 stampe alla gelatina bromuro d'argento), 162 procedimenti fotomeccanici; 1 disegno. Le quantità indicate, relative agli esemplari catalogati, possono essere soggette a variazioni dovute a ulteriori ritrovamenti di fotografie poiché il fondo originario era composto da circa 20.000 unità.
Soggetti Opere d'arte, monumenti italiani ed esteri; vedute urbane; allestimenti e opere delle Triennali di Milano degli anni Trenta
Notizie storico-critiche La Raccolta Iconografica, uno dei fondi storici del Civico Archivio Fotografico, conservava originariamente circa 20.000 fototipi, come si deduce dalla numerazione riportata sul verso di ciascun supporto (numerazione compresa tra 1 e 18.600, alla quale va aggiunto un nucleo di fotografie non numerate). Il fondo comprende la documentazione fotografica acquisita nel tempo dalle diverse direzioni delle Raccolte d'Arte di Milano, con importanti nuclei legati agli interessi e alle specifiche attività svolte dai conservatori succedutisi negli anni. Iniziò a costituirsi come fondo archivistico probabilmente a partire dal 1926 quando vennero commissionate a Osvaldo Lissoni una serie di campagne fotografiche per documentare le imminenti trasformazioni della città in vista dell'attuazione del nuovo Piano Regolatore. Lissoni produsse numerosi negativi su lastre di vetro con i relativi positivi; solo questi ultimi confluirono nella Raccolta insieme alle altre numerose stampe già conservate nell'Archivio fotografico. Furono Giorgio Nicodemi (dal 1928 al 1945) e il suo successore alla direzione dei Civici Musei d'Arte, Costantino Baroni (morto nel 1956), a organizzare e implementare sistematicamente il fondo avviandone il lavoro di riordino. Le fotografie, raffiguranti in gran parte opere dell'arte italiana e straniera e vedute urbane, furono ordinate per tematiche generali e per artisti al fine di fornire agli storici dell'arte uno strumento di studio e documentazione. In tal senso fu fondamentale l'intervento critico di Baroni nell'identificare e attribuire numerose opere d'arte documentate nell'archivio. L'originaria schedatura del fondo, documentata da alcune schedine cartacee conservate insieme alle fotografie, prevedeva numerose chiavi di accesso: per autore, per luogo, per soggetto, per ambito artistico e per iconografia; nelle schede si riportava inoltre il formato della fotografia. Tali indicazioni sono spesso riportate anche sul verso dei supporti, almeno su quelli numerati fino al 14.000; le fotografie numerate con numeri successivi e quindi da una certa data in poi (anteriore al 1951, come si deduce da un supporto datato e privo di numerazione) sono state invece archiviate sostituendo alla schedatura la semplice iscrizione sul verso del supporto. Le fotografie conservate nel fondo coprono un arco cronologico che va dalla metà del XIX secolo agli anni Cinquanta del XX, eseguite da oltre 180 autori fotografi tra i quali, oltre al citato Lissoni, Vincenzo Aragozzini, Antonio Paoletti, Dino Zani, Ugo Zuecca, Alinari, Anderson, Brogi, Crimella e Giacomelli. Nel 1999 è stato avviato il lavoro di riordino e di catalogazione del fondo, tutt'ora in corso, col sistema SIRBEC della Regione Lombardia che segue gli standard ICCD per la scheda F. Costanti aggiornamenti dei dati vengono effettuati parallelamente al progredire degli studi relativi al fondo.
Bibliografia e sitografia Giovanna Ginex, "Il Civico Archivio Fotografico di Milano. I fondi storici: la 'Raccolta Iconografica'", in "Rassegna di Studi e Notizie" [numero monografico per il Centenario di fondazione dei Musei Civici del Castello Sforzesco (1900-2000)], vol. XXIV, anno XXVII (2000), pp. 64-81.<br/>Silvia Paoli, "Il Civico Archivio Fotografico di Milano. Note per una storia dell'Istituto e delle sue collezioni", in "AFT. Rivista di Storia e Fotografia", anno XXIII (2006), n. 43 (giugno), pp. 3-14.
RI_003108

Achille Alberti, Falciatore, scultura in gesso.

sec. XX inizio (sec. XX prima metà)studio G. Bozzetti
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Achille Alberti, Ignavia, scultura in gesso (1891).

sec. XX inizio (sec. XX prima metà)studio G. Bozzetti
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Milano. Achille Alberti, lapide commemorativa di Alfredo Catalani.

sec. XX inizio (sec. XX prima metà)studio G. Bozzetti
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Milano - Conservatorio. Achille Alberti, busto con lapide in memoria di Carlo Andreoli.

sec. XX inizio (sec. XX prima metà)Fotografo non identificato
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Venezia - XVII Esposizione Internazionale d'Arte - Phillip De Laszlô, S. A. R. Il Principe di Piemonte, olio

1930 (sec. XX secondo quarto)Foto Giacomelli
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Certosa di Pavia - Chiesa - Facciata - Lavori di restauro

1925 ca - 1940 caPaoletti, Antonio
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Certosa di Pavia - Chiesa - Facciata - Lavori di restauro

1925 ca - 1940 caPaoletti, Antonio
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Milano - VI Triennale d'Arte - Particolare dell'allestimento di una sala

1936 (01/01/1936 post - 31/12/1936 ante)Stabilimento Fototecnico Crimella
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Milano - VI Triennale d'Arte - C. N. Cristini, "Gli amanti impossibili" di G. Rocca, atto IV, olio su tela

1936 (01/01/1936 post - 31/12/1936 ante)Stabilimento Fototecnico Crimella
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Milano - VI Triennale d'Arte - Esposizione di un tavolino con mobiletto, legno

1936 (01/01/1936 post - 31/12/1936 ante)Stabilimento Fototecnico Crimella
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Rilievo - S. Paolo - Monza - Duomo - Portale maggiore - Lunetta

1924 post - 1939 anteZani, Dino
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Rilievo - Battesimo di Cristo (particolare) - Monza - Duomo - Portale maggiore - Lunetta

1924 post - 1939 anteZani, Dino
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